Nuove regole per viaggiare: dall’Ue l’input di modificare le regole per viaggiare (e non solo). Verso il sogno europeo della libera circolazione?

Nuove regole per viaggiare: stop alle mappe del contagio

Nei giorni scorsi si sono riuniti 27 ambasciatori dell’Ue per produrre una bozza, poi presentata al Consiglio affari generali di martedì 25 gennaio scorso. La proposta verte sul principio di abolire il sistema delle “tabelle” degli stati in favore di un principio più “individuale”.

In definitiva il criterio non è più, diciamo, “geografico”. Finora, infatti, venivano individuate e indicate, all’interno di specifiche tabelle, le aree più colpite dalla pandemia e quindi sottoposte a maggiori restrizioni di viaggio. Dal 1 febbraio, invece, il criterio si basa sullo stato di una persona nei confronti del Covid-19.

Dunque, le persone con vaccinazione completa, guarite dalla malattia o in possesso di un test al Covid negativo, non dovranno più sottoporsi a nuovi test o quarantene, indipendentemente dalla situazione epidemiologica del loro Paese di origine, come è acceduto finora.

Nuove regole per viaggiare: Italia, faccia a faccia con l’Europa

Dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale, si è riunito il primo Consiglio dei Ministri. Una riunione veloce di solo mezz’ora, per apportare pochi cambiamenti rispetto a quelli già noti: in questo articolo ci occuperemo in particolare delle novità relative ai viaggi e all’immancabile green pass, a partire dal 1 febbraio.

Ricordiamo che le regioni, da qualche settimana, hanno sottolineato la necessità di “avviare un percorso di normalizzazione della vita dei cittadini e dell’intero Paese” attraverso la “semplificazione delle regole, basandole non più sulla suddivisione per zone di rischio ma concentrando esclusivamente l’attenzione sui cittadini, in relazione al completamento del ciclo vaccinale“.

Insomma da più parti è forte l’aspirazione a riprendere criteri non dettati più solo dall’emergenza sanitaria…anche perché dopo due anni, possiamo trovarci ancora in una situazione di “emergenza”?

Nuove regole per viaggiare: l’intricato mondo delle norme

Si affacciano, timidi, nuovi cambiamenti e regole che continuano, peraltro, a lasciare perplessi coloro che vorrebbero riprendere una vita normale oltre che un ritrovato gusto del viaggio. Sì perché, ormai da due anni, non viene proprio spontaneo prendere e andare. Non solo per i vari e mutevoli divieti, ma anche per la difficoltà a muoversi in una selva di regole che appaiono (ai profani e non solo) un po’ buttate lì senza molta coerenza. Spesso piene di contraddizioni e, in taluni casi, follie tutte italiane.

selva di normeCerto non è facile gestire una situazione pandemica mutevole come quella che ci ha sorpreso (e anche su questo ci sarebbe qualcosa da dire, ma non spetta a noi), tuttavia da tempo si sentiva l’esigenza almeno di un piano condiviso da tutta l’Ue. E’ già stato complicato muoversi e spostarsi tra l’intricato susseguirsi di DPCM nel nostro paese, con tutta l’eterogeneità tra le regioni…figuriamoci, poi, aggiungere anche quelle d’oltralpe.

Nuove regole per viaggiare: il sogno europeo della libera circolazione

In effetti nell’Ue è prevalsa ora l’idea dello status personale del cittadino (vaccinazione completa, guarito dal Covid oppure dotato di tampone) piuttosto che sull’area di provenienza.
Questo risulta senz’altro un alleggerimento, che molti già da tempo auspicavano, verso un approccio comune che coordinasse tutti i paesi dell’Ue.

La ridda di norme nazionali hanno reso veramente complicata la vita ai viaggiatori (per non dire altro…) che, in teoria, in condizioni normali godrebbero del diritto di libero movimento all’interno dei confini Ue. E’ chiaro che la gestione delle norme in modo eterogeneo, quando non contraddittorio, contrasta completamente con il sogno europeo della libera circolazione.

Nuove regole per viaggiare: green pass e test antigenici

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, firma dunque un’ordinanza che “allenta” le restrizioni all’ingresso per chi arriva in Italia da un Paese Ue. Proroga anche le misure relative ai cosiddetti “corridoi turistici Covid-free” e le estende ad altre sei destinazioni. Rimangono, però, ancora Paesi dove gli italiani non possono recarsi per turismo. Proviamo a capire insieme.

Dunque dal 1 febbraio, i viaggiatori vaccinati e guariti dal Covid non hanno più bisogno dell’esito negativo di un tampone per rientrare in Italia. Invece, chi ha scelto di non vaccinarsi dovrà essere in possesso di un tampone negativo, ma non dovrà più sottoporsi a isolamento.

Queste regole valgono solo per gli ingressi dai Paesi del cosiddetto Elenco C, (dati del ministero). In questo caso i viaggiatori, se non hanno soggiornato o transitato in uno dei Paesi in Elenco E nei 14 giorni prima dell’ingresso in Italia, devono:

  • Compilare il Passenger Locator Form (o PLF), in versione digitale o cartacea.
  • Presentare il certificato Digitale UE/Green Pass di completamento del ciclo vaccinale per Covid-19
  • Oppure il certificato Digitale UE /Green Pass rilasciato a seguito di completa guarigione da Covid-19 e cessazione dell’obbligo di isolamento,
  • Oppure certificato Digitale UE/Green Pass rilasciato a seguito di test molecolare o antigenico condotto con tampone e risultato negativo (test molecolare da effettuare nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia, test antigenico da effettuare nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Italia).

In assenza di questi documenti (green pass, tampone, PLF) richiesti, l’ingresso in Italia è consentito, ma vi è l’obbligo di 5 giorni di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria, seguiti da test molecolare o antigenico.

Nessun cambiamento è previsto per quanto riguarda i Paesi dell’Elenco D, cioè i paesi extra Ue. Aspetto che crea difficoltà non solo per il turismo, ma anche a coloro che viaggiano in questi paesi per lavoro.

Viaggiare, vivere: limiti e dintorni

Per quello che riguarda l’Italia, finora resta il paese che ha scelto un percorso tra i più severi e per un tempo più prolungato. Sembra, tuttavia, che a breve venga eliminato il sistema delle fasce regionali. Ad  eccezione della zona rossa, attivata dunque solo in caso di estrema gravità pandemica.

Resta ancora al vaglio se tali misure estreme (quelle delle zone rosse) dovranno valere per tutti, così come è previsto dalle attuali norme, o se dovrà esserne esentato chi ha completato l’intero ciclo vaccinale. Su questo tema, naturalmente, il governo attenderà il parere dell’ormai tristemente noto Comitato tecnico scientifico. Spetterà al Comitato valutare anche l’estensione della durata del green pass per chi si è sottoposto al booster per rendere la sua validità illimitata. 

“Illimitato”…cioè senza limiti di tempo, di spazio e di durata… un aggettivo quasi “metafisico”, chi può non rimanerne sedotto? Pare bizzarro sentir pronunciare questa parola al termine di due anni di limiti granitici. Vogliamo vederne l’aspetto costruttivo (non possiamo più dire “positivo”) di una ripresa all’orizzonte, che libererà (alcuni) dai tanti vincoli del passato?

Noi di Campersereno ci speriamo, augurandoci però che questa libertà dai vincoli imposti si estenda in breve tempo a tutti, nessuno escluso. 🙂