Smartphone e tablet sono oggigiorno strumenti di uso comune. Talmente tanto utilizzati da divenire quasi un prolungamento delle nostre mani.

Non trascorre giorno che ciascuno di noi li utilizzi, a volte per ore e ore, non solo per lavoro, ma anche per piacere. Basti infatti pensare ai social network.

Così, oltre al sempre più pressante problema legato a questa nuova schiavitù, si sta diffondendo anche un inquinamento elettromagnetico dovuto proprio dalle onde emesse da questi dispositivi.

Cos’è l’inquinamento elettromagnetico

Tablet e smartphone funzionano per mezzo di onde elettromagnetiche che vengono inviate o ricevute. Così avviene questo scambio di dati e comunicazione.

Ma che effetto hanno queste onde sull’ambiente ed anche sulla salute dell’essere umano?

L’inquinamento elettromagnetico , detto anche elettrosmog, è divenuto fonte di attenti studi in questi ultimi anni con il diffondersi di queste tecnologie. Si tratta di un inquinamento non visibile – non è infatti tangibile – ma che ha serie ripercussioni.

Insonnia, disturbi d’ansia e d’umore sono solo alcuni dei sintomi che si verificano in chi è stressato dall’uso di questi dispositivi. Sembrerebbe persino esserci una correlazione con l’insorgenza di alcune tipologie di tumori.

I consigli del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente 

Come fare quindi a proteggerci da questo inquinamento elettromagnetico tanto silenzioso quanto dannoso?

I primi consigli in materia ci vengono forniti dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) che decreta un secco no al cellulare sul comodino e nelle tasche e preferisce l’uso degli auricolari.

Ma vediamo tutti i no nel dettaglio.

La prima regola, abbiamo detto, è quella della distanza: è bene cercare di allontanare cellulari e tablet dal proprio corpo, perciò meglio non metterli in tasca dei pantaloni e ancor meno dormire con il telefono sul comodino. E per ovviare a questa distanza e continuare ad utilizzare il proprio smartphone, sono sufficienti un paio di auricolari.

In secondo luogo, è bene sapere che le radiazioni aumentano quando c’è meno campo. Questo perchè il cellulare aumenta la sua potenza proprio per cercare di soddisfare la necessità di connessione dell’utente. Allo stesso modo, durante il tentativo di chiamata, lo smartphone emette maggiori radiazioni, quindi è bene avvicinarlo all’orecchio solo una volta agganciata la linea. Oppure, ancor meglio, effettuare le telefonate con il vivavoce. Tra l’altro, anche in treno o viaggiando su un mezzo di trasporto si avrà questo problema: il cellulare deve agganciare costantemente nuove linee e questo aumenta le radiazioni emesse.

Parliamo invece di wi-fi: l’Snpa consiglia l’utilizzo della connessione via cavo piuttosto che quella wireless. In fase di download o upload è inoltre meglio porsi ad almeno un metro dal dispositivo e se si volesse guardare un film è meglio scaricarlo in locale e vederlo successivamente.

Inquinamento elettromagnetico e bambini

Un capitolo molto importante relativo all’inquinamento elettromagnetico riguarda l’utilizzo di certi dispositivi da parte dei bambini.

L’Snpa è categorico riguardo questo punto: un secco no. I bambini non dovrebbero utilizzare cellulari, smartphone, tablet e cordless. E’ appropriato tenerli lontani perchè in fase di sviluppo il corpo di un bambino assorbe maggiormente la radiazione elettromagnetica rispetto a un adulto.

Insomma un inquinamento che si sta diffondendo sempre più con gravi conseguenze, ma per preservarci nel nostro piccolo una soluzione c’è: basta semplicemente spegnere il cellulare o il tablet!


Questo articolo è stato scritto da Davide Del Ninno, titolare di Campersereno e Assireno, le agenzie della Natali e Del Ninno Servizi Assicurativi. Davide è anche Assicur-attore di lunga fama!