Per la rubrica di Campersereno dedicata ai viaggi, questa volta siamo andati in una terra “di mezzo” tra coste e pareti a strapiombo. Un itinerario per tutti nel Parco naturale delle Cinque Terre, per scoprire tesori tra mare e terra.

Le Cinque Terre: perché la scelta di un Parco naturale

Continua il nostro viaggio tra i parchi nazionali dell’Italia. Ancora una volta abbiamo scelto un percorso per tutti, anche per coloro che hanno una mobilità ridotta o rallentata, qualunque ne siano i motivi.

Abbiamo scelto i Parchi nazionali perché sono territori che amano aprirsi a tutti, proprio a tutti. Per mostrare le loro meraviglie ad un turismo sempre più ampio e diversificato, le Istituzioni preposte, negli anni, si sono impegnate a fornire le più svariate possibilità di fruizione, continuando comunque a proteggere rigorosamente il territorio.

Ci piace testare questi percorsi personalmente per verificare eventuali criticità e punti di riferimento per il turismo di ogni tipo, cercando di essere sempre il più possibile aggiornati.

Il parco nazionale delle cinque Terre, una scelta…intima

In questo articolo vogliamo parlarvi di un territorio visitabile in ogni momento dell’anno. Il Parco Nazionale delle Cinque Terre, nel cuore della Liguria. In realtà se potete, evitate l’estate, perché il sovraffollamento potrebbe rompere l’intimità che questi luoghi suggeriscono.

Si tratta di luoghi dove la natura mantiene un livello di presenza molto elevato. Sia quando è più selvaggia che quando è più docile; sia nelle alte rocce scoscese che nelle baie raccolte, non puoi non sentire profumi, suoni, scricchiolii provenienti dai più piccoli animali, il canto degli uccelli e il mormorio del mare a volte più compiacente, altre più severo.

Vedere per conoscere: verso i valori del rispetto

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre si trova sulla Riviera di Levante tra l’Appennino ligure a nord, e l’Appennino Tosco Emiliano a est.

Consta di due parti: l’Area marina del Parco è stata istituita nel 1997 e si estende per 2800 ettari, mentre quella terrestre, di 3860 ettari, viene istituita nel 1999.

Già dal 1998 il Parco è stato incluso nella lista dell’Unesco dei siti Patrimonio dell’Umanità anche se dal 2000 fa parte dei 100 siti mondiali a rischio del World Monument Fund. Un motivo in più per visitarlo e per fare di questo viaggio anche uno spunto di riflessione sulle ricchezze naturali, artistiche, culturali, umane da rispettare e preservare pena la perdita di esse.

L’area protetta custodisce gelosamente queste ricchezze dall’inesorabile azione dell’uomo con il danno che essa comporta.

gatto pigro

Comprende uno dei rari tratti integri della coste ligure, cinque piccoli paesi molto antichi, e un paesaggio dove la natura ha dovuto fare un passo indietro rispetto all’intervento dell’uomo.

Così si crea una commistione molto interessante tra paesaggio naturale e paesaggio antropico che ne fanno il luogo ideale per una riflessione, come dicevamo, e anche per gite didattiche pensate per studenti di tutte le età.

Guardando questo paesaggio è possibile comprendere molti aspetti. Capolavori della natura, opere dell’uomo; in alcuni casi si tratta di convivenze costruttive e necessarie tra questi due sistemi, in altri si noterà la chiara invadenza distruttiva dell’uomo. Tutto ciò sarà utile a creare o rafforzare i valori del rispetto nei confronti dell’ambiente naturale ma anche storico, umano e culturale.

Un po’ di storia

L’intervento dell’uomo sul territorio è attestato già al XII secolo. Si tratta di un intervento graduale sempre più profondo nei secoli per rendere coltivabili i pendii più ripidi. Il terreno è stato contenuto con i classici muretti a secco.

Pensate che pare che si estendano per una lunghezza di 11.000 km, per un volume, nell’insieme, di circa 5,6 milioni di metri cubi di sassi spaccati sul posto.

Nel dopoguerra queste terre come molte altre sono state poi abbandonate in favore della città e così i terrazzamenti, non più manutenuti, sono crollati; di conseguenza il terreno non più contenuto ha cominciato a smottare fino al mare.

La macchia mediterranea

Quasi la metà del parco è occupata dalla macchia mediterranea che ha mantenuto una biodiversità arborea elevatissima. La vegetazione è talmente intricata da essere, in alcuni tratti, impenetrabile. Si contano 3200 tipi di piante presenti nella macchia delle quali, la maggior parte, sono specie endemiche e rare.

Ecco che in primavera questa straordinaria vegetazione mostra il meglio di sé, e il territorio si veste di meravigliose fioriture tipiche della macchia mediterranea.

Già il territorio si fa interessante!

La fitta rete di sentieri

L’intera zona è tracciata da una fitta rete di sentieri, tra cui quello forse più entusiasmante, è il sentiero che costeggia il mare. Anche se non è facile stabilire un primato tra queste meraviglie.

Il tracciato lungo il mare congiunge un paese all’altro e dura circa 5 ore.

Il sentiero di crinale, invece, è un po’ più impegnativo, ma offre panorami mozzafiato.

Lungo ogni sentiero sono numerose i punti di sosta per concedere ristoro durante una passeggiata, breve o lunga che sia.

Rigorosamente consigliate le scarpe da ginnastica. Guai ad indossare le ciabattine da mare!

Purtroppo lungo il percorso vi capiterà di imbattervi in sentieri franati anche in conseguenza alle alluvioni che stanno martoriando il paese. Così potremo provare dal vivo cosa significa l’espressione “dissesto idrogeologico” tanto utilizzata nella cronaca di questi ultimi anni…

Ma la vera attrattiva del luogo è l’esplorazione dei fondali marini. Anche questa esperienza è per tutti. Basta saper nuotare, maschere e pinne. Mentre per i più esigenti sono stati predisposti alcuni centri subacquei.

maschera sub

Un paesaggio unico ed affascinante, ma un po’ impervio

Come si può facilmente comprendere si tratta di un territorio alquanto accidentato anche per la sua stessa conformazione naturale. Per questo fino a qualche anno fa era sconsigliato ai disabili per gli ostacoli alla mobilità che presentava.

Finalmente nel 2009 il Parco nazionale delle Cinque Terre ha provveduto ad abbattere le barriere architettoniche ed è stato istituito un sistema di pulmini del parco con pedana per disabili.

Inoltre il celebre trenino elettrico da Riomaggiore al santuario della Madonna, in seguito all’abbattimento delle barriere soprattutto lungo la linea ferroviaria, ha potuto finalmente facilitare l’accesso non solo ai disabili, ma anche, più semplicemente, a mamme con bambini in passeggino, anziani e a tutti coloro che presentano  una mobilità limitata.

Per fare chiarezza sugli aspetti giuridici della disabilità leggi il nostro articolo.

I lavori, finalizzati ad aumentare la fruibilità turistica dell’area protetta, hanno interessato le zone più famose e frequentate del Parco.

Si può fare ancora molto, ma un miglioramento c’è stato, considerando che fino a qualche anno fa era un territorio impraticabile per molti.

Anche la Via dell’Amore, il sentiero più famoso delle Cinque terre, è divenuto in parte più accessibile a tutti tramite rampe con la giusta pendenza ed elevatori che risolvono i dislivelli.

In parte intagliato nella roccia a picco sul mare, il sentiero mette in collegamento Manarola e Riomaggiore.

Si tratta di un gioiello all’interno del parco e dell’Italia tutta, che merita di essere visitato come tutto il resto del Parco.

sentiero mare montagne

Per un’esperienza immersiva tra natura e prodotti gastronomici locali

Per il fatto che il Parco è un’area protetta e, in più, distesa su un territorio particolare per la sua conformazione geologica, è opportuno lasciare auto e camper negli appositi parcheggi ed entrare nei vari sentieri, a piedi o, dove possibile, in bicicletta.

Sarà una buona occasione per fare delle buone passeggiate, trekking, o pedalare all’aria aperta, sempre tra sapori e tradizioni.

Oltre alle celebri specialità, potrai gustare i prodotti della gastronomia locale meno conosciuti, ma ugualmente prelibati.

Non perdetevi la Mes-ciua, mescolanza. In effetti si tratta proprio di una perfetta amalgama di ceci, fagioli e frutta bolliti e conditi con sale, pepe nero e olio d’oliva. Un’antica zuppa dai sapori semplici e autentici.

Percorsi come questi sono delle vere esperienze immersive in un territorio unico e pieno di gioielli da salvaguardare. Impegniamoci a sostenerli.

Vuoi saperne di più sulle aree di sosta e sui parcheggi presso il Parco naturale delle Cinque Terre?

Puoi rivolgerti a: Parco Nazionale delle Cinque Terre Via Discovolo snc – c/o Stazione Manarola – 19017 Riomaggiore (SP)
Tel. 0187/762600 – Fax 0187/760040 – E-mail: info@parconazionale5terre.it PEC: pec@pec.parconazionale5terre.it