Blocco dei veicoli: euro 3, euro 4, alcune linee guida su cosa sapere e su come muoversi dopo gli ultimi provvedimenti, con i nostri camper più “anziani”.

Blocco dei veicoli: dalla normativa strutturale e nazionale a quella locale sulla circolazione dei veicoli

Esistono misure strutturali, cioè permanenti, non legate alle emergenze causate dall’inquinamento da PM10. Queste misure servirebbero per regolamentare la circolazione dei mezzi indipendentemente dalle contingenze, in riferimento all’anno di immatricolazione, alle fasce urbane, al tipo di carburante e al numero di passeggeri.

Si tratta di misure nazionali rivolte a tutti i veicoli con le relative specifiche. Tra queste misure strutturali e nazionali non si fa menzione a norme che impediscano la circolazione dei camper Euro 0-1-2-3.

La disposizione nazionale, inserita all’interno della legge di stabilità del 2015 (art. 1, comma 232), stabilisce che, dal 2019 su tutto il territorio nazionale, i veicoli Euro 0 appartenenti alle categorie M2 e M3, ovvero veicoli per il trasporto di persone con oltre otto posti a sedere, possono liberamente circolare.

Allora posso andare dove voglio!

Questo ha generato la convinzione, purtroppo errata e generalizzata, che i veicoli ricreazionali possano liberamente circolare in quanto esonerati come categoria a sé. Nella realtà, salvo qualche deroga, i camper, sostanzialmente, sono sottoposti alle medesime limitazioni delle auto.

Ci ricordiamo tutti di cosa ci siamo avvalsi in caso di divieto di sosta o di transito: l’appartenenza alla categoria M1, cioè a quella degli autoveicoli. Ecco, il nostro asso nella manica di allora, diviene un vulnus quando si tratta di limitazioni per combattere l’inquinamento. Avvalerci dell’appartenenza alla categoria degli autoveicoli, non solo non servirà in questa occasione, ma sarà addirittura controproducente.

Infatti, sono soprattutto le norme regionali, che riguardano a volte non solo grandi centri urbani ma anche ampie zone territoriali, che intervengono ad integrare quelle nazionali con una serie di norme contingenti, legate alle condizioni della qualità dell’aria. Ci riferiamo, in particolare, all’inquinamento da PM10.

Dopo tutte le difficoltà legate alle congestionate comunicazioni sui blocchi, limitazioni, zone rosse, arancioni, gialle, seguite alla situazione pandemica, la nostra mente tende, a buon diritto, a sentirsi un po’ confusa. Cercheremo di fare un po’ di luce nell’attuale quadro normativo che regola la circolazione dei nostri camper più anziani.

Blocco dei veicoli. Camper Euro 3, Euro 4, da ottobre 2020 a gennaio 2021

Già nell’ottobre dello scorso anno, in funzione delle nuove misure antismog, le regioni di Bacino padano avevano confermato l’Accordo del 2017 volto a limitare la circolazione. Tali limitazioni hanno coinvolto, dapprima, i mezzi a benzina fino ad Euro1, diesel fino ad Euro 3, motocicli e ciclomotori pre-euro.

Il blocco dei veicoli Euro 4, alimentati a diesel, viene invece prorogato al 2021, l’anno corrente, più precisamente dall’11 gennaio. Come dicevamo, questo Accordo viene stipulato dalle regioni di Bacino padano, quindi riguarda Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna. 

Quello di Bacino Padano, tuttavia, è solo uno dei provvedimenti, ma numerosi sono quelli presi da altre regioni, dalle province e dai comuni che, a loro volta, fissano  regole e deroghe.

La difficoltà nell’interpretazione e quindi nella comprensione inizia proprio nel momento in cui la legge nazionale si complica frantumandosi in tante micro realtà normative sullo stesso tema.

Blocco dei veicoli. Normative regionali e ordinanze locali: il caso della Lombardia

E’ proprio sulle normative regionali e, ancora di più sulle ordinanze locali, che si cerca di fare luce. Nonostante l’impegno e la buona volontà, rimane uno spiacevole senso di frustrazione. Ognuna di loro pone divieti, limiti differenti: cambiano le categorie, i giorni e gli orari in cui devono essere osservati. Quindi, il primo consiglio che vi diamo per essere sempre in regola è senz’altro quello di consultare la legge regionale, poi quella comunale di tutti i luoghi che decidiamo di visitare.

Solo per fare un esempio, vogliamo prendere in esame la situazione della Lombardia che presenta una delle situazione più problematiche. Il decreto regionale 2055 del 31 luglio 2019, vieta per tutto l’anno la circolazione dei camper Euro 0, Euro 1 ed Euro 2, nella Fascia 1 che comprende più di 200 comuni e nella Fascia 2, con più di 300 comuni, da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 19.30, esclusi i giorni festivi. Il decreto 3606 del 28 settembre 2020 sancisce e conferma lo stesso divieto che è entrato in vigore lo scorso 11 gennaio.

Chi è alla guida di un camper Euro 3 ha le stesse limitazioni, ma circoscritto alle aree urbane dei relativi comuni. La distinzione che viene indicata circa la densità abitativa dei comuni compresi nel divieto è decisamente “evanescente”, quindi per non aver problemi meglio evitare tutti i comuni inscritti in quella zona.

Stiamo descrivendo una delle situazioni più problematiche, quella della Lombardia. Tuttavia, anche in altre regioni non si deve cadere nell’errore di sottovalutare la diffusione del divieto. Infatti è radicata la “convinzione” che le limitazioni interessino solo i centri storici di alcune grandi città.

In realtà, purtroppo, non è così. Se osserviamo la cartina delle parti interessate dal divieto, vedremo che si tratta di porzioni molto estese…e non solo in Lombardia.

Blocco dei mezzi euro 3, euro 4: continua l’Accordo tra le regioni di Bacino padano del 2017

La decisione del rinvio dei diesel Euro 4 all’inverno dell’anno in corso viene condivisa e sottoscritta da tutti gli assessori delle Regioni padane con esplicitazione delle motivazioni che prendono spunto da un autorevole studio.

Infatti, secondo i risultati dello studio sulle conseguenze del lockdown, redatto nell’ambito del progetto europeo Life-Ip Prepair, risulta che il lockdown dei mesi primaverili, con il conseguente blocco agli spostamenti, ha visto un significativo calo delle emissioni, dovuto al blocco del trasporto in genere e alla sospensione di molte attività produttive.

Addirittura, sempre secondo questo studio, si sarebbero registrate riduzioni nelle emissioni decisamente più significative rispetto a quelle conseguenti alle misure sulla circolazione, stabilite proprio dall’Accordo di bacino del 2017.

La ripresa della circolazione stradale e dell’attività produttiva, seppur con dei limiti, ha riportato i numeri dell’inquinamento su parametri nuovamente preoccupanti. Pertanto, nonostante l’autorevole studio, dall’11 gennaio 2021 le limitazioni sono state estese anche agli Euro 4.

Altro esempio, già dal primo ottobre 2020 nei Comuni con più di 30.000 abitanti, nella città di Bologna, a cui si uniscono Fiorano Modenese, Maranello e Rubiera che hanno aderito volontariamente, le misure sono state applicate dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 18,30 e nelle 2 “domeniche ecologiche” al mese come stabilito dall’ordinanza dei sindaci. Naturalmente l’orario può subire variazione a seconda della regione o del comune di appartenenza.

Blocco dei mezzi. Entrati nel 2021, facciamo il punto

Dunque, semaforo rosso per i veicoli considerati più inquinanti. Purtroppo i veicoli a diesel, in particolare i più datati, continuano ad essere i più penalizzati, nonostante diversi studi stiano ridimensionando l’incidenza inquinante delle sue emissioni, soprattutto se comparate con quelle della benzina…ma questa è un’altra storia che probabilmente affiorerà con maggior chiarezza più avanti.

Come sempre le deroghe ci vengono incontro. Infatti il semaforo diventa verde, solo per fare alcuni esempi, anche per i mezzi Euro 3 ed Euro 4 alimentati a diesel se omologati per 4 o più posti  con almeno 3 persone a bordo, e se omologati per 2 o 3 posti, con almeno 2 persone a bordo.

Imparare a muoversi tra i divieti: informarsi e conoscere con precisione rimanendo sempre aggiornati

Al momento, informarsi e conoscere con precisione la normativa, orientandosi tra ordinanze spesso vaghe e fumose, rimane la miglior strategia per evitare di incorrere in spiacevoli sanzioni. Rimanere sempre aggiornati, ci permette di monitorare la situazione e di non perdere di vista la realtà, spesso complicata in cui ci troviamo…e non solo per la circolazione dei mezzi…

Precisiamo questo perché ci sentiamo in dovere di smentire alcune “soluzioni” proposte, forse con troppa leggerezza. Si tratta, in realtà, di strategie che purtroppo non si sono rivelate sicure, nel senso che pare non risolvano il problema della circolazione per i mezzi interdetti.

Si tratta più che altro di escamotage che lasciano ancora molti dubbi soprattutto per quanto riguarda il rapporto con la burocrazia e con i permessi. Oltretutto, ogni tipo di strategia in questo contesto risulta rischiosa in quanto siamo di fronte a continue variazioni dopo l’introduzione dei divieti.

Quindi si rischierebbe di introdurre delle modifiche al proprio camper, anche molto costose, che potrebbero poi risultare inutili, se non controproducenti, in seguito ad ulteriori variazione della normativa.

Ci riferiamo ad alcune modifiche tecniche come, ad esempio, la trasformazione del motore diesel nella doppia alimentazione anche con metano o GPL. Non vogliamo entrare in dettagli tecnici, basti sapere che si tratta di un intervento delicato e tutt’altro che economico.

Interventi sì, ma con criterio

Quindi, anche se optassimo per un intervento così impegnativo anche in termini di costi, ciò che conta rimane, comunque, il libretto di circolazione. Se il veicolo risulta omologato da Euro 0 a Euro 3, o 4 da quest’anno, niente e nessuno potrà esonerarlo dalle limitazioni, deroghe a parte. A nulla potrà la conversione tecnica anche se verrà indicata sulla carta di circolazione con corredo del relativo bollino.

Purtroppo, al momento, non abbiamo rinvenuto disposizioni chiare relative ai veicoli con conversione ad alimentazione mista gasolio-metano/GPL . Tecnicamente questi kit vantano la certificazione dell’abbattimento degli agenti inquinanti, ottenuta in sede di omologazione.

Tuttavia, tra permessi e limitazioni, le norme si intrecciano e si confondono. Se consideriamo anche che sono di competenza regionale, il quadro si complica ulteriormente. Per non parlare delle situazioni veramente surreali che si creano ogni volta che si passa da un comune all’altro.

Per tutto ciò riteniamo che questo tipo di modifiche non siano ancora risolutive perché non ancora veramente regolamentate.

Previsioni per il futuro: nessuno ha la sfera magica ma tanto buonsenso

Alcuni rumors parlano di blocchi futuri, declinati negli anni, anche per gli Euro 5 e poi per gli Euro 6. Relativamente al destino dei nostri camper con “più esperienza” le previsioni, soprattutto sui social, variano da quelle un po’ troppo semplicistiche a quelle più catastrofiche.

Nonostante la situazione ingarbugliata, è inutile abbandonarsi a previsioni pessimistiche quando non catastrofiche: lo studio che ribalta i dati, le previsioni, e le normative è sempre dietro l’angolo.😊

Più che altro ci sarebbe da chiedersi quali idee abbiano in mente le case costruttrici per i camper che andranno dismessi. Incentivi per favorire l’acquisto di un nuovo mezzo? Cercheremo di capirlo in un prossimo articolo!

E’ probabile che in questa selva normativa, ci sia sfuggito qualcosa o che qualche interpretazione sia opinabile. Anche questo ci fa comprendere la complessità della situazione che regola la circolazione all’interno di un territorio, nonché la relativa scelta comunicativa, che a sua volta va incrociata con quella di altre realtà territoriali. Questo è nel DNA storico-culturale della nostra penisola da sempre divisa.

A noi di Campersereno piace capire e chiarire. Lo facciamo da sempre, lo facciamo anche con il tuo contributo. Continuiamo ad aggiornarci e a tenerci informati! 😉