La porta dell’inferno: intorno ad un piccolo villaggio nel cuore del deserto del Karakum in Turkmenistan, sorge la bocca dell’inferno e…brucia.

La porta dell’inferno: l’inferno più famoso al mondo, quello di Dante

Per la nostra rubrica “Curiosità” vogliamo condividere con voi una piccola perla in cui ci siamo imbattuti durante le nostre numerose letture: La porta dell’inferno

E’ capitato a tutti di leggere la prima Cantica della Divina Commedia di Dante e di ritrovarsi a guardare incuriosita le immagini della visione medievale dell’inferno, del purgatorio e del paradiso.

Per i cieli del paradiso veniamo rimandati nello spazio extraterrestre, cioè oltre la terra. Secondo il sistema geocentrico di Aristotele e di Tolomeo, infatti, al centro dell’universo si trova, infatti, la Terra e, intorno ad essa, le nove sfere concentriche, responsabili del movimento dei pianeti: i nove cieli appunto. I primi sette prendono il nome dai pianeti, gli ultimi due sono la “sfera delle stelle fisse” e il “Primo mobile”. Il tutto è contenuto nell’Empireo.

Diversa è la questione per la collocazione del purgatorio e dell’inferno. Sempre secondo la visione di Aristotele e Tolomeo, accolta e divulgata da Dante, il primo si troverebbe nell’emisfero australe. Si tratta di una montagnetta che emerge dalle acque che secondo quella concezione ricoprivano l’emisfero.

Il secondo si troverebbe, invece, in una voragine sotto Gerusalemme: una serie di anelli numerati, che si stringono progressivamente in sequenza a formare un tronco di cono rovesciato. La parte più stretta corrisponde al centro della Terra ed è interamente occupata da Lucifero, orribile e mostruoso, che con le sue enormi ali, produce un vento gelido.

La porta dell’inferno: hai mai cercato la bocca dell’inferno?

Veramente numerose sono le teorie sulla collocazione fisica dell’inferno…e non ce ne stupiamo.😊

Alcune fanno riferimento alle teorie dantesche, alcune collocano l’inferno sotto i ghiacci dell’Islanda, altre in Siberia. C’è chi colloca l’inferno nello spazio cosmico, all’interno di un buco nero, come luogo di estremo calore e pressione dal quali nulla, neppure la luce, può fuggire.

Insomma da quando l’inferno è stato “inventato”…ops…citato, l’uomo non ha fatto altro che cercarlo.

Che sia sulla terra, nel cosmo o solo una condizione della nostra anima, noi abbiamo trovato un luogo che, non porterà al vero inferno, ma certo gli somiglia molto!

La porta dell’inferno, quando si dice “il destino”…

Quando le tenebre avvolgono ogni spiraglio di luce e il deserto è una scura lingua di terra, un bagliore di rosso e arancione illumina il misterioso territorio intorno a Derweze (che, destino, significa “porta”), un piccolo villaggio di meno di 400 anime nel cuore del deserto del Karakum, in Turkmenistan.

E’ la Porta dell’inferno, un cratere attivo largo una sessantina di metri che brucia da oltre quarantanni.

Fu scoperto accidentalmente da alcuni geologi russi, durante gli scavi per la ricerca di gas naturale che, in quei territori, trova una delle più grandi fonti del pianeta. Scavarono per sbaglio in quella che poi si rivelò un’enorme caverna ricca di gas metano.

Lo scavo provocò un’importante frattura e, una volta che la sacca di gas fu perforata, fumi velenosi e altamente infiammabili cominciarono a disperdersi ad inquietante velocità.

La porta dell’inferno. Da catastrofe ambientale e attrazione turistica

Per evitare l’imminente catastrofe ambientale e far sì che il gas non si disperdesse, i geologi diedero fuoco all’intero cratere nella speranza che la combustione esaurisse il gas in qualche giorno; invece il cratere continua a bruciare dal lontano 1971.

Ora attrazione turistica che vanta decine di migliaia di visite all’anno, la natura del cratere, così ricca non solo di mistero ma, soprattutto, di prezioso gas, è al centro di un crescente interesse internazionale e “dispute” territoriali.

Le Sacre  Scritture non ci raccontano la posizione geologica (o cosmologica) dell’inferno. Dante sulla scia di Aristotele e Tolomeo ci ha provato. Poi le teorie si sono susseguite. Se anche l’inferno fosse un luogo vero di tormento reale, ci è oscura la sua collocazione.

Potrebbe avere una posizione fisica in questo universo, o trovarsi in una “dimensione” completamente differente. Magari dentro di noi quando proviamo un dolore molto forte, o quando ci sentiamo “smarriti”, per usare le parole del Poeta.

Qualunque sia la collocazione o la condizione, l’ubicazione dell’inferno è secondaria rispetto alla necessità di evitare di andarci.😉

Capita di sentirsi smarriti tra la selva dei documenti o di una burocrazia mefistofelica. Campersereno è sempre vicino a te anche nei momenti di maggior difficoltà per condurti a “riveder le stelle” e la luce della chiarezza!😉